Il grande cuore delle Marche passa attraverso la capacità di donare il sangue: nel 2018 sono state 81.241 le unità di sangue intero, 22.150 quelle di plasma, in netto aumento rispetto al 2017 quando furono 79.286 e 21.826. In un anno sono stati donati 35 mila chili di plasma. E’ quanto emerge dal “Report donatori e donazioni”, presentato all’ospedale Carlo Urbani di Jesi. L’Avis ha potuto contare su 56 mila donatori, 500 in più rispetto all’anno precedente. La regione insomma è autosufficiente. Le Marche contano 12 servizi trasfusionali. La zona di Jesi e della Vallesina è una di quelle che ha conosciuto il maggior incremento, con 8.138 donazioni (furono 7.748 nel 2017 e 7.449 nel 2019). In Vallesina operano 4 centri di raccolta esterna: Cingoli che ha raccolto 586 donazioni, Filottrano 834, Montecarotto 522 e Cupramontana 478. Dei 150 nuovi donatori il 10% è rappresentato da ragazzi del 2000. Ma sono proprio i ragazzi tra i 18 e i 25 anni ad essere una minoranza tra i donatori, il 13% del totale. A loro si rivolge infatti la nuova campagna di comunicazione: lo slogan recita DAI LA PRECEDENZA ALLA DONAZIONE e punta ai neo patentati. Una campagna social per le nuove generazioni. Tutti i giovani possono donare purché abbiano compiuto 18 anni, abbiano un peso superiore ai 50 kg e abbiano uno stile di vita sano. Si potrà scegliere se donare sangue o plasma in base alle necessità o alle possibilità.