Via la tesina all’orale e il quizzone. Rimane la seconda prova scritta ma che sarà multidisciplinare. L’esame di maturità cambia pelle e si lancia nel più grande restyling degli ultimi 20 anni. Tante le novità, dai requisiti di ammissione fino alle prove, passando per i voti e la valutazione degli scritti. Innanzitutto non sarà più necessario avere la sufficienza in tutte le materie ma basterà la media del sei, a cui contribuirà anche il voto in condotta. Quanto alle prove scritte, viene abolita la terza. La prima rimane quella d’italiano, in programma il prossimo 19 giugno . I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. La seconda prova cambierà invece in base all’indirizzo ma sarà mista perché riguarderà una o più discipline del percorsi di studio. Al liceo classico ad esempio la tradizionale versione lascerà il posto ad una prova più articolata con traduzione e comprensione del brano, mentre allo scientifico largo alla risoluzione di un problema di matematica e fisica. Per la va valutazione saranno poi previste griglie nazionali di valutazione, per una correzione più omogenea ed equa. Le novità non risparmiano poi il colloqui orale in cui debutta l’analisi del testo con la commissione che proporrà al candidato di analizzare testi, documenti, progetti e problemi. Addio anche alla cara e vecchia tesina che verrà invece rimpiazzata da una relazione su progetti di alternanza scuola-lavoro. Quanto al voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi. Da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: nell’ultimo triennio si potranno accumulare fino a 40 crediti, invece dei 25 attuali. Per la lode d’obbligo invece l’unanimità.