I testi delle intercettazioni telefoniche tradotti ai testimoni in aula, tra i quali Lucky Desmond e Awelima Luky, che nei primi momenti dell’inchiesta erano stati inquisiti come possibili complici del principale imputato Innocent Oseghale, hanno caratterizzato l’udienza al tribunale di Macerata per l’omicidio di Pamela Mastropietro.
Le domande, tradotte in inglese, unica lingua parlata, non hanno dunque avuto una risposta convincente, se non altro per i tanti non ricordo dei testimoni.
Nessun successo ha avuto l’avvocato Marco Valerio Verni, zio della vittima, che più volte ha incalzato i testimoni con domande sulla conoscenza o addirittura l’appartenenza a gruppi nigeriani legati alla tradizione di tagliare i corpi dei morti per poi addirittura mangiarli.
Importante l’interrogatorio di Roberta Bruzzone, la criminologa consulente di parte civile, sulla debolezza di Pamela.