La storia delle giuggiole ha origine nel mito.
C’è chi dice che fosse il frutto che, trasformato in liquore, portò all’oblio gli uomini di Uomini di Ulisse nell’odissea.
Nelle Marche, e per la precisione a Macerata, c’è una azienza, la Sigi, che non solo le produce ma ne fa anche confetture e un vino, il giuggiolone, che richiama quello che nel nord Italia si chiama brodo di giuggiole con le dovute differenze.
La produzione si attesta qui nel 2019 sui 15 quintali, tre anni fa ad esempio fu letteralmente azzerata dalla grandine.
Buccolini, il titolare, ha impiegato ben 7 anni a trovare la formula giusta per realizzare il vino.
Il prodotto finito è imbottigliato in un formato da 375 cl di solito riservato ai passiti, con una gradazione alcolica di 11 gradi e mezzo.
La produzione annua si aggira attorno ai 10 ettolitri, in parte destinati all’estero. Nel 2013 il giuggiolone ha vinto gli Oscar Green della Coldiretti.