In occasione del Giorno della Memoria, Jesi ricorda la Shoah e le sue vittime.
In città è stata collocata la prima pietra d’inciampo in memoria di Giulio Ottolenghi, jesino, di origini israelite, deportato ed ucciso ad Auschwitz Birkenau nel dicembre del 1944.
Nei pressi della sua abitazione jesina, in via del Prato, è stato, così, incastonato un piccolo blocco quadrato ricoperto di ottone lucente con su scritto il suo nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione e la data della morte.
Ad introdurre la cerimonia Marco Labbate, ricercatore di storia contemporanea presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino; a seguire gli interventi degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Galileo Galilei di Jesi.
La pietra d’inciampo sistemata a Jesi segue la collocazione di altre sette pietre ad Ancona.