Scuole chiuse solo in provincia di Pesaro-Urbino fino all’8 marzo. Lo ha deciso il Governo che ha inserito la provincia di Pesaro insieme a quella di Savona nelle aree in cui applicare misure di contenimento dai contagi di Coronavirus. Di seguito le misure da adottare:
• la sospensione fino all’8 marzo dei servizi educativi nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica;
• la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020 e di tutte le manifestazioni di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, compresi cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;
• l’apertura dei luoghi di culto, dei musei e dei luoghi della cultura è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
• la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad eccezione di quelle per il personale sanitario;
• lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub e l’apertura delle attività commerciali diverse dalla ristorazione condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone e da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;
• limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere e nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti;
• sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico;
Nelle restanti province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno vengono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche nelle scuole.
Vige inoltre per le aziende di trasporto pubblico locale l’obbligo di adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi e per chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni l’obbligo di comunicare di aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico.