C’è chi taglia, chi cuce e chi piega. Come in una catena di montaggio, lavorano tutto il giorno le suore missionarie dell’Amore di Cristo traslocate dopo il sisma nel santuario della Madonna dei Lumi di San Severino. Da tre settimane a questa parte la loro missione è quella di realizzare mascherine da regalare a chi ne ha bisogno. Si fermano solo per pregare con il rosario delle 17 quando la loro voce risuona grazie agli altoparlanti per mezza città.
Per il resto del giorno, invece, volano con la loro unica macchina da cucire e lavorano a testa bassa ma con il cuore rivolto fuori dal monastero: “l’obiettivo è aiutare chi ne ha bisogno. In tv vediamo che le mascherine scarseggiano, per questo, su iniziativa del Sindaco Piermattei, abbiamo iniziato a produrle anche noi, spiega Suor Nanda, la superiora del monastero.
Le sorelle missionarie ne riescano a realizzare una sessantina al giorno. Si tratta di mascherine in cotone, lavabili e riutilizzabili. Le prime realizzate quasi per passatempo le hanno consegnate al vescovo e al sindaco. Ma la voce si è sparsa in fretta ed ora le loro mascherine solidale stanno facendo il giro d’italia, con prenotazioni che arrivano anche da Bergamo, Torino, Palermo e Messina.
In cambio le suore non chiedono nulla, solo un’offerta per sostenere la produzione. La loro unica macchina da cucire è piccola e non regge il ritmo delle richieste.
Intanto loro fanno quel che possono e così trascorrono l’attesa per la Pasqua. Perché se quest’anno l’emergenza covid ha stravolto anche le loro giornate, il messaggio rimane sempre lo stesso: “non dobbiamo perdere la speranza – dice suor Nanda – siamo convinte che il Signore ascolterà e raccoglierà il nostro grido d’aiuto in questo difficile momento per tutti. Il Signore saprà far nascere qualcosa di buono da tanto dolore e sofferenza”-