C’ è anche l’acquacoltura marchigiana tra i settori in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus.
I problemi sono legati in particolare alla chiusura del canale della ristorazione nei mesi di lockdown, ma anche a tutta l’economia legata agli allevamenti di pesci di acqua dolce.
Per capire quanto sia forte l’impatto della crisi, basti pensare che il settore rappresenta quasi la metà del comparto regionale con la provincia di Macerata che ha una tradizione storica nell’allevamento di trote.
Tra queste la specie Fario, che viene anche rilasciata nei fiumi marchigiani per il ripopolamento.
Questo specifico comparto è forse l’unico ad essersi salvato dal blocco delle attività. Nonostante l’emergenza Covid, infatti, si è provveduto comunque all’immissione di 40 quintali di trote di medie dimensione e 5 quintali di avannotti tra gennaio e maggio.
Pesci liberati, sotto il controllo degli uomini addetti alla vigilanza ittica, per ripopolare i corsi d’acqua ma anche favorire la pesca sportiva.