Igienizzazione delle mani, mantenimento delle distanze, mascherine per le educatrici e in alcuni casi visiere, procedure di pulizia degli ambienti e delle superfici molto rigide. Gruppi fissi di educatrici e bambini. Sono questi i punti cardine che stanno accompagnando la riapertura dei nidi dedicati alla fascia di età 0-3 anni. Alcuni, come il nido di Castelbellino Stazione, in provincia di Ancona, hanno riaperto dal primo settembre, atri sono in procinto di riaprire.
Una riapertura, ci spiega Ada Manca della Coos Marche, che è responsabile per tutte le strutture della zona di Jesi, che è stata anticipata dai servizi estivi, per cui c’erano già prescrizioni e procedure.
In questo nido in particolare, oltre all’igienizzazione della mani all’ingresso e l’uso obbligatorio della mascherina , è stato istituito un piccolo triage all’ingresso con misurazione della febbre per bimbo e accompagnatore.
Il rapporto tra educatrici e bambini resta di 1 a 7.
Come ulteriore step ci sono le autocertificazioni.
Dopo un’assenza per malattia sono i pediatri a certificare la possibilità di rientro, in alcuni casi con tampone o stick rapido tramite una goccia di sangue.
Le linee guida ministeriali sono recentissime, e in continua evoluzione: ma i comuni non si sono fatti scoraggiare, trovando anche la collaborazione dei genitori.