E’ un fuoco di fila di interrogazioni tutte con al centro l’emergenza Covid.
Risponde a tutto campo l’Assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini in un consiglio regionale interamente dedicato alla pandemia.
Nella sua relazione snocciola numeri su numeri, molti purtroppo con segno meno: all’appello mancano più di 300 mila vaccini antinfluenzali e scorte di migliaia tamponi. La regione ne aspetta 17 mila dal commissario Arcuri, ma basteranno per appena 10 giorni. L’obiettivo è passare dai 2000 tamponi giornalieri e circa 5 mila.
E poi c’è il nodo personale. Se la regione ha aumentato le unità Usca da 21 a 30 ed è riuscita ad ottenere 5 equipaggi di medici militari, ora prova a tamponare l’emorragia di infermieri con una maxi assunzione di 3 mila unità a tempo determinato, di cui 300 da rendere operativi entro l’inizio dell’anno.
Presto verrà inoltre attivato un terzo modulo di terapia intensiva al Covid hospital di Civitanova.
E mentre la Regione ha chiesto al Ministero tamponi salivari per disabili e bambini, si è mossa anche per uniformare i protocolli di cura domiciliari ed ospedalieri e spingere verso nuove sperimentazioni.
La Regione ha chiesto al Servizio Sanità di autorizzare l’uso dell’ozono per la purificazione del sangue, l’aumento della banca dati del plasma di persone guarite dal Covid e la possibilità dell’impiego dell’idrossiclorochina, al momento bandito dall’AIFA.
A preoccupare poi sono le terapie intensive: dei 126 posti disponibili più della metà è occupata. Idem per i posti di semintensiva. Di qui la necessità di attivare un nucleo di coordinamento tra le 4 aziende sanitarie della regione: Asur, Ospedali Riuniti, Inrca e Marche Nord.
La cabina di regia servirà per smistare i pazienti covid su tutto il territorio regionale senza lasciare scoperta alcuna Area Vasta delle prestazioni sanitarie ordinarie.
Quanto alla carenza di personale la Regione ora chiede aiuto al privato e non esclude trattative con cliniche o società anche per l’acquisto di prestazioni ad ore.