Nell’area del cratere cominciano ad arrivare le bollette e subito arrivano i primi problemi. Una ammonta a 576 euro per una casa disabitata. Altre non sono comprensive degli sconti sisma, che riguardano gli oneri di sistema, i costi di trasporto e la gestione del contatore.
La prima delibera del 2017 infatti prevedeva agevolazioni per 36 mesi e a gennaio 2020 qualcuno aveva ricevuto le prime bollette. Poi era arrivata una proroga e già qui si è posta la prima questione. Ce lo spiega Diego Camillozzi, presidente dell’associazione La terra Trema Noi No. La proroga è stata stabilita a novembre 2020, quindi tutte le bollette andavano ricalcolate.
Il secondo problema è che, con il libero mercato, i gestori di acqua, luce e gas si sono moltiplicati e non tutti si sono adeguati. Chi aveva contrattato sconti nel frattempo scaduti ha visto adeguamenti unilaterali.
E poi la nuova delibera contiene una incongruenza: non è chiaro se le agevolazioni riguardano le Sae oppure no. L’Arera, l’autorità dell’energia ha detto si, ma non è nero su bianco.
E tutto questo coinvolge cittadini spesso anziani, che con il covid non hanno neppure libertà di movimento. L’associazione ha preparato tre tipi di moduli per chiedere il ricalcolo o contestare le bollette. A Pieve Torina ad esempio è arrivata una bolletta di 17 mila euro, ma ne sono arrivate decine da 5-6 mila euro. Qualcuno non ha avuto lo sconto dovuto, qualcun altro ha visto l’aggiunta di oneri incomprensibili. Ogni caso è a se’. Intanto per ora la restituzione avverrà in 36 mesi e non in 120 come era stato richiesto in un emendamento al decreto Milleproroghe. Il consiglio, se ci sono errori, è di fare un reclamo scritto.