Le Marche hanno registrato 4.895 malattie professionali – tra cui spiccano problematiche legate al sistema nervoso, respiratorio e all’udito – a fronte delle 6.077 dell’anno precedente, mentre il numero degli infortuni si attesta sui 15.714 casi, 3297 in meno rispetto al 2019, con una particolare incidenza nei settori dell’agricoltura, dell’alimentare e in generale dell’industria, ma anche della sanità. A dirlo l’Inail che ha stilato il suo bilancio annuale.
«Oltre 9.000 infortuni hanno visto protagonisti gli uomini .
Diventa però pesante il bilancio degli infortuni mortali, che nella nostra regione passa dai 33 decessi del 2019 ai 46 dello scorso anno, 40 dei quali verificatisi in circostanze di lavoro e il resto in itinere».
In questo scenario rientrano anche le denunce relative ai casi di positività al Coronavirus, che lo scorso anno nelle Marche hanno toccato quota 2821 contagi sul posto di lavoro, interessando il più delle volte le donne – nel 71% dei casi .
A livello nazionale sono state presentate 554.340 denunce di infortuno, 87.298 in meno rispetto alle 641.638 del 2019 per via del lockdown che ha fermato l’Italia per mesi.
Calano sia i casi avvenuti sul posto di lavoro del 9% che quelli relativi al tragitto casa-azienda, che crollano del 38,3%.
Dati che dipendono in buona parte da un sistema economico che si è rallentato.