Tutto esaurito nei ristoranti marchigiani per il pranzo di San Valentino: una scelta quasi obbligata vista la chiusura alle 18. Per chi non ha voluto rinunciare ad una cena romantica comunque è rimasta la possibilità dell’asporto. Gettonati i piatti a base di pesce, per le note proprietà afrodisiache. Il must nelle cucine: la tagliatella o il ciavattone ai frutti di mare, magari in un locale vicino al mare.
Lunghe file davanti ai fiorai: in questo San Valentino diverso per via del coronavirus è cresciuta la voglia di fare un regalo che sia espressione di affetto o di amore. Non solo al compagno o alla compagna di vita ma anche alle persone importanti, soprattutto le mamme, o i figli.
Il fiore simbolo della ricorrenza è la rosa. Quest’anno è andata a ruba la rosa stabilizzata, che dura nel tempo, anche un paio d’anni. In pratica il fiore viene sottoposto ad un trattamento che sostituisce la linfa con altri liquidi dal potere conservante: ogni produttore ha la sua formula.
La realizzazione è complessa: in genere prevede una prima parte di immersione in acqua e sale e poi in una soluzione di acqua e glicerina. Ecco perché è affidata ai fiorai. La rosa quest’anno è accompagnata da fiori di campo perché c’è voglia di colori: fresie, anemoni, ranuncoli.
Quattro marchigiani su 10 hanno scelto di regalare fiori. Gli altri doni più gettonati sono stati cioccolatini, capi di abbigliamento – soprattutto intimo – e gioielli.