Claudio Fiori, 45 anni, parrucchiere di Fermo, decide di rimanere aperto nonostante la zona rossa.
Una decisione la sua legata al fatto che ha fatto lavori per adattare il suo esercizio alle norme anti-covid.
I ristori inoltre non sono sufficienti perchè le spese sono molte.
Chiudere nel periodo pasquale sarebbe un sacrificio economico insopportabile dopo mesi di guadagni scarsi.
La richiesta è molto semplice e chiara: poter lavorare in sicurezza e nel rispetto delle norme. Dopo mesi e mesi di chiusure, con un figlio da mantenere e un affitto da pagare, il titolare di una parrucchieria e barbieria poco fuori dal centro di Fermo lancia la protesta.
Ha deciso di rimanere aperto nonostante la zona rossa lo vieti; pur con queste premesse, il barbiere non accoglierà i clienti: il gesto si concentra sulla necessità di ripartire, quindi il simbolo della protesta è dato dalla saracinesca alzata e dalla porta del locale aperta, e il titolare dell’attività invita i colleghi a unirsi alla pacifica protesta.
I ristori, giunti ormai parecchi mesi fa, non sono stati per niente sufficienti a coprire le spese essenziali delle attività. Il professionista ribadisce come lui e la sua categoria abbiano sempre lavorato nel rispetto delle normative e intendono continuare a farlo. Vengono chiesti inoltre aiuti sostanziali, nel caso in cui si dovessero prefigurare altre chiusure.