Nel giornata della mondiale del teatro e ad un anno dalla chiusura delle sale sono tornati a protestare gli operatori dello spettacolo.
Si sono dati appuntamento davanti allo Sferistero di Macerata, il luogo simbolo della cultura nelle Marche per chiedere aiuto al governo.
Da un anno le maestranze sono senza reddito.
I ristori erogati, non sempre arrivati, equivalgono ad appena 600 euro al mese, bonus elargiti senza nemmeno contributi figurativi nonostante la chiusura obbligata e l’impossibilità di lavorare.
La Regione Marche inoltre, denunciano le maestranze, non ha ancora stanziato un euro per aiutare li lavoratori del settore.
Oltre le inferriate dello Sferistero gli operatori hanno posizionato delle sagome con addosso maschere disegnate e caschetti con scritto ” lavoro e dignità”.
Davanti un grande striscione sulla falsa ripartenza. Il settore, che nelle Marche conta circa 1.200 addetti, chiede infatti di poter ripartire in sicurezza o comunque un supporto economico attraverso il riconoscimento almeno dei contributi figurativi.
Se il presente è buio, per il teatro il futuro non è roseo. L’eventuale riapertura con pubblico al 25% diventerebbe infatti insostenibile a livello economico.