Sulla carta i lavori erano terminati, tanto che le imprese di costruzione erano stata pagate per intero. Di fatto però non era così e gli alloggi di edilizia residenziale pubblica non erano completi. Mancavano all’appello opere non visibili ad occhio nudo, pagate ma mai realizzate e ci è voluto un CTU nominato dalla procura per accertarlo. Un nuovo scandalo appalti si abbatte sull’ERAP, l’ente regionale per l’abitazione pubblica delle marche. A portarlo alla luce la guardia di finanza di Pesaro che ha passato al setaccio la catena degli appalti di 6 cantieri per la realizzazione di 65 case popolari dislocate tra Pesaro, Urbino, Cartoceto San lorenzo in Campo .
E’ proprio dalle presunte irregolarità riscontrate in uno di questi cantieri a San Lorenzo in Campo per la realizzazione di una ventina di alloggi di edilizia residenziale pubblica che sono scattate le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pesaro . Tra appostamenti e analisi documentali i militari sono riusciti ad accertare che i lavori erano stati eseguiti solo per il 70 per cento ma corrisposti alle ditte per intero. Così l’indagine si è poi allargata anche ad altri 5 cantieri, di cui solo due risultati in regola: per tutti gli altri avviati a Pesaro, Cartoceto e San Lorenzo in Campo dal valore di 4 milioni e 400 mila euro il meccanismo era lo stesso: lavori eseguiti parzialmente ma pagati completamente. 7 le persone denunciate, tra cui tre funzionati ERAP e 4 imprenditori titolari di altrettante ditte. Su di loro pesa a vario titolo una lunga lista di accuse: dall’ abuso d’ufficio alla falsità ideologica, passando per subappalto non autorizzato, tentata truffa, frode in pubbliche forniture, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. Ammonta a più di 500 mila euro il danno erariale segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Ancona.