Non c’è pace per l’agricoltura marchigiana. Dopo la siccità a metterla in ginocchio è la grandine.
Chicchi grandi come acini d’uva si sono abbattuti nelle campagne a cavallo delle province di Macerata, Fermo e Ascoli.
Ad accusare i danni maggiori vigneti ed oliveti.
Il 20 per cento dell’oliva ascolana tenera dop è a terra e quella rimasta sulle piante è abbozzata e inutilizzabile.
Per il disciplinare dell’oliva tenera ascolana il prodotto deve essere integro – spiega Ugo Marcelli dell’azienda Case Rosse di Campolungo di Ascoli.
La perdita del raccolto per colpa della grandine si aggira intorno al 60-70%.