Il made in marche trova il favore dei mercati esteri e l’export dei primi semi mesi del 2023 registra un’impennata di oltre 7 punti in percentuale . L’incremento di 167 milioni porta le esportazioni a raggiungere i due miliardi e mezzo. Numeri di gran lunga superiori a quelli della media nazionale, per cui la crescita nelle stesso periodo ha superato di poco i due punti. A rivelarlo è il rapporto della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che evidenzia una crescita per ben 6 dei 9 distretti marchgiani. A trainare è sempre il settore delle calzature, cresciuto nel semestre di oltre 9 punti, seguono l’abbigliamento +19,8%; Pelletteria di Tolentino +21,3%; Jeans valley del Montefeltro +24,1%; Strumenti musicali di Castelfidardo +15%; Macchine utensili e per il legno di Pesaro, 11,8%. In sofferenza invece il settore delle Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano,(secondo distretto marchigiano per vendite all’estero) che perde 2 punti e mezzo in percentuale e il settore complementare delle Cucine di Pesaro che registra un -3,7%; Anche il Cartario di Fabriano perde oltre 3 punti. Francia, Taiwan, Russia, Giappone Turchia , Hong Kong e India i mercati verso i quali l’esportazione di prodotti marchigiani è cresiuta. Negativo invece l’export verso gli Stati Uniti, la Cina e il Brasile . Risultati che, nonostante il clima geopolitico di incertezza, si inseriscono in un trand che vede crescere l’export marchigiano da 10 trimestri a questa parte .