Dai moscioli ai paccasassi passando per Mezzavalle, San Ciriaco e le 13 cannelle.
Ci sono le tipicità, ma anche le bellezze della città e i suoi modi di dire, tutti rigorosamente in dialetto nella tombola made in Ancona che spopola nel capoluogo.
Si chiama il “Tombolò” e ad idearla è stato Francesco Tonti, giovane anconetano doc, titolare di un’agenzia di marketing che con l’aiuto di sua moglie, in occasione delle feste, ha voluto regalare alla sua città una tombola che parla anconetano. Un’idea la sua nata dopo tante tombolate di famiglia, con suo padre intento ad interpretare in dialetto i simboli della smorfia napoletana.
Ecco allora che i numeri sono diventati luoghi, cibi e detti popolari che celebrano la tradizione anconetana.
A disegnarli lo stesso Francesco che matita alla mano ha dato sfogo alla sua creatività, dando forma e colore alllo spirito “ancunetà”.
In poche settimane il Tombolò ha conquistato gli anconetani e dalle prime 100 copie ne sono andate a ruba quasi mille.
E c’è pure chi l’ha comprate dal sud Italia o addirittura dal Canada.
Altri giochi made in Ancona sono in arrivo per il 2024, dal Monopoli alle carte, ma per quest’anno dopo le abbuffate delle feste non rimane che apparecchiare il Tombolò all’anconetana!
Immagini ed interviste nel tg delle 19.30.