“Sono stato io ed è una cosa che non mi perdonerò mai”.
Confessa, ancora una volta, Franco Panariello, e questa volta lo fa in aula, nel processo che lo vede imputato per l’omicidio della moglie Titti Marruocco, uccisa con 52 coltellate nella notte tra il 13 e il 14 ottobre del 2023.
L’uomo, già reo confesso, ha risposto alle domande del pm Gubinelli 24 ore dopo essere stato codannato in primo grado a cinque anni – in un processo parallelo – per maltrattamenti su moglie e figlia minorenne.
Maltrattamenti che lo stesso nega. “Ho acceso le luci e l’ho svegliata – racconta Panariello davanti alla corte d’assise di Ancona – Ha urlato, poi non ricordo nulla. Quando ho visto nelle mani il coltello pieno di sangue ho capito cosa avevo fatto”. Ad ascoltarlo la figlia che ad un certo punto esce dall’aula e la sorella di Concetta.
Panariello quella notte voleva un chiarimento e aveva il coltello con se – racconta – per convincere la moglie ad ascoltarlo. L’uomo non si dava pace per quella denuncia che lo aveva costretto al braccialetto elettronico. La difesa dell’imputato ha chiesto una perizia psichiatrica sull’uomo e l’ascolto di nuovi testimoni
Istanza a cui si sono opposti il pm e i legali delle parti civili e che è stata poi rigettata dalla corte dopo una breve camera di consiglio.
Il servizio in onda stsera su TV Centro Marche.