E’ scritto nero su bianco sui risultati delle analisi di laboratorio . Sul tetto del capannone Nervi di Porto Recanati non è stato rilavata la presenza di fibre di amanto. E a certificarlo sono ben due distinti laboratori che smentiscono quanto emenrso nei campionamenti effettuati nel 2014 che invece ne avevano rilevato tracce e che avevano indotto la precedente giunta a spendere oltre 100 mila euro per l’incapsulmaamento della copertura. Ad annunciare la scoperta choc l’ attuale amministrazione che di fronte all’impossibilità di abbattere il rudere in quanto bene di archeologia industriale e quindi sottoposto a vincolo della soprintntendenza, prima di avviare una sua riqualificazione ha voluto vederci chiaro.
E con le analisi e poi anche le controanalisi è arrivato il responso che senza amianto nella copertura riabilita l’ecomostro. Ora per la sua riqualificazione si aprono nuove prospettive o tramite fondi comunali o con una partnership pubblico privato tramite project financing per dare un nuovo futuro ad uno scheletro del passato.