L’angoscia provocata dall”incubo degli insulti, delle minacce e delle botte dei bulli che lo perseguitavano a scuola. Leonardo l’aveva confidata ai genitori ed ora spunta fuori anche da uno dei cellulari del 15enne di Montignano di senigallia toltosi la vita con la pistola d’ordinanza del padre lo scorso ottobre. E’ quanto emerge dale 20 pagine di messaggi e Chat watsapp contenute nella perizia informatica finita sul tavolo della procura dei minori e presto anche su quello del ministro valditara. Messaggi e chat indirizzate ai genitori e ad un suo amico che confermerebbero il bullismo di cui Leonardo era vittima da parte di 4 ragazzi, due maschi e due femmine e quindi l’accusa di istigazione al suicidio.
Intanto la famiglia, attraverso il suo legale, chiede che vengano ascoltati in procura i 4 ragazzi che gli davano il tormentato e un amico di Leo, con cui il 15enne si era confidato e che lo stesso giorno della sua morte era stato minacciato e picchiato dai presunti bulli. Ma la famiglia punta il dito anche contro la scuola, il Panzini di Senigallia, finita nel mirino di 4 ispezioni del Ministero e accusata ora di mancata vigilanza.
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