Con la comunicazione dell’ultimo decreto del Presidente dei Ministri con le misure per contenere la diffusione dei contagi, ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie finiscono di nuovo e di più al centro dell’attenzione.
I servizi di ristorazione sono consentite dalle ore 5 del mattino sino alla mezzanotte con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18 in assenza di consumo al tavolo.
Inoltre le attività devono esporre all’ingresso del locale un cartello con l’indicazione del numero massimo delle persone ammesse contemporaneamente all’interno.
Per il settore una stretta ulteriore accolta da alcuni con filosofia, tanto che c’è chi con l’orario ridotto ha deciso di rinunciare al giorno di chiusura per compensare gli incassi che vengono a mancare.
Chi può ha invece già riconvertito in parte la sua attività
E sono tanti coloro che non potendo neppure modificare il tipo di servizio che offrono, si trovano a dover fare i conti con una riduzione del personale e la preoccupazione di quello che sarà il futuro.
Chiudere strade e piazze della movida non è un potere dei sindaci. E’ un coro unanime quello che si solleva dai municipi italiani dopo la conferenza stampa del presidente Conte che annuncia nuove restrizioni.
Il Governo doveva prendere delle decisioni per ridurre i contagi evitando un nuovo lockdown, e ogni misura è destinata a creare malcontento in qualche categoria, ma nel caso dei sindaci l’ordine pubblico non è nelle loro possibilità. Non bastano gli agenti di polizia locale a stoppare la movida. Ne è convinta il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, neo presidente di Anci Marche: il Governo avrebbe dovuto confrontarsi coi sindaci prima di adottare questa decisione
Nelle ore successive poi è arrivato il chiarimento del sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente Anci.
I sindaci individueranno le zone calde e poi saranno i prefetti a coordinare le forze dell’ordine ad imporre il coprifuoco.
Nel testo finale del Dpcm è poi scomparsa la parola sindaci. «La norma», ha spiegato il ministro pd degli Affari regionali Francesco Boccia, «è stata smussata. Detto questo, se c’è un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci , e poi lo Stato sarà al loro fianco.