RIFIUTI COVID A LORETO: IL COMUNE DICE NO ALLA FATTURA DA QUASI 200 MILA EURO DEL COSMARI

RIFIUTI COVID A LORETO: IL COMUNE DICE NO ALLA FATTURA DA QUASI 200 MILA EURO DEL COSMARI

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Vedendo recapitare al comune di Loreto una fattura da 179 mila euro più iva per lo smaltimento dei rifiuti covid, il sindaco Moreno Pieroni ha deciso di rispedirla al mittente e invita tutti i comuni dell’Ata 3 di Macerata (Loreto è l’unico comune in provincia di Ancona dell’assemblea territoriale d’ambito 3), a fare altrettanto.

Ma andiamo per ordine: all’origine della pandemia la regione fece un’ordinanza per chiedere alle Ata territoriali di occuparsi dello smaltimento dei rifiuti covid, e quella di Macerata delegò il Cosmari. Il Cosmari l’11 febbraio ha inviato alla regione il dettaglio dei costi dei suoi comuni. Ma non ricevendo risposta 15 giorni dopo si è rivolta direttamente ai comuni. A Loreto in pratica ha chiesto circa 200 mila euro. Ora il rischio è che il prezzo si riversi sulla Tari dei cittadini.

Loreto conta 13 mila abitanti ed ha un territorio di 17 chilometri quadrati, e non si capisce come mai ad esempio debba pagare più di Macerata a cui sono stati chiesti 142 mila euro più iva. La fattura deve essere dettagliata per giustificare una cifra così importante.

Lo smaltimento inoltre avveniva ad una decina di chilometri da Loreto, quindi anche nelle vicinanze. Il Cosmari dunque deve rivolgersi direttamente alla regione, perché l’ordinanza è regionale. Il comune intende dare battaglia, anche perché la crisi colpisce ad ogni livello. Solo per fare un esempio un luogo di pellegrinaggio come Loreto arrivava ad incassare 900 mila euro solo dai parcheggi, l’anno scorso appena 100. Non ci sono le risorse per far fronte a spese così elevate.