LA GIORNATA DELLE VITTIME DEL COVID NELLE MARCHE

LA GIORNATA DELLE VITTIME DEL COVID NELLE MARCHE

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Bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio alle 11 in punto, nei grandi come nei piccoli comuni. Anche le Marche hanno celebrato la  prima giornata  nazionale delle vittime della pandemia. Il 18 marzo dell’anno scorso a Bergamo, uno dei luoghi più duramente colpiti nel corso della prima ondata, i camion dell’esercito uscivano dalla città, trasportando le centinaia di bare dei defunti in attesa di sepoltura, per portarle  altrove per la cremazione. Un’immagine, quella della lunga fila di camion in una marcia funebre, che rimarrà tra le più tristi e potenti che saranno impresse negli occhi di chi ha vissuto questa pandemia.

Tra le cerimonia più sentite quella di Pesaro. La provincia fu la più colpita nel 2020, e in questa terza ondata rivive il dramma degli ospedali affollati e del personale ospedaliero allo stremo .

Il vicesindaco Daniele Vimini  in Piazza del Popolo ha presenziato ad una cerimonia mesta  e sobria,  rigorosamente senza pubblico, nel rispetto delle restrizioni anticovid, un momento di raccoglimento che ha voluto rendere omaggio alle vittime della città e di tutta la regione.

Il presidente delle Marche Francesco Acquaroli ha dichiarato: “Il nostro pensiero, oggi e ogni giorno, va alle persone che non ci sono più: alle 2.473  nelle Marche e alle oltre 100.000 in Italia. Questa ferita deve farci riflettere su quanto sia fondamentale essere uniti nella lotta al coronavirus”.