MONOCLONALI: LA PRIMA INFUSIONE A PESARO

MONOCLONALI: LA PRIMA INFUSIONE A PESARO

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Due donne e un uomo, tra i 52 e i 69 anni. Tutti e tre hanno subito un trapianto di rene. Sono i primi tre pazienti ad essere stati curati con gli anticorpi monoclonali per sconfiggere il covid 19 nell’ospedale Marche Nord a Pesaro.

I monoclonali vengono somministrati per infusione con una flebo per circa un’ora una sola volta. Poi si rimane un’altra ora in osservazione. Gli effetti collaterali – febbre, prurito, rush cutaneo (una infiammazione della pelle), se ci sono compaiono in quel lasso di tempo.

Questa terapia, che è utilizzata in emergenza su autorizzazione del ministero, punta a ridurre le ospedalizzazioni

L’infusione va fatta però nei primo 7-10 giorni, quando la malattia è in stato avanzato non è più efficace. Se i primi tre pazienti erano degenti del San Salvatore, i prossimi saranno segnalati dai medici di medicina generale o dalle Usca, le unità che visitano a domicilio, in base ai criteri fissati dall’Aifa. Si tratterà comunque di soggetti fragili

Ad oggi ci sono 130 sacche di Monoclonali dall’azienda farmaceutica italiana Lilly , conservate ad Ancona, destinate a una lista di pazienti definiti nei vari ospedali marchigiani. Gli effetti positivi arrivano entro 48 ore dalla somministrazione.