Nei primi giorni del mese di marzo la regione proponeva un protocollo per estendere i canali di somministrazione dei vaccini contro il covid nelle grandi aziende.
Nel fine settimana l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha spiegato che molto probabilmente i vaccini non potranno essere consegnati nelle fabbriche prima di maggio-giugno perché ad aprile le Marche dovrebbero ricevere 210mila dosi, con richiami per 100mila persone, appena sufficienti per coprire la fascia 60-80 anni e le fragilità.
Ma somministrare le vaccinazioni all’interno di ogni singola azienda potrebbe essere difficilmente realizzabile
Ce lo ha spiegato Claudio Schiavoni, Presidente di Confindustria Marche.
Per vaccinare in azienda servono 3 locali idonei, su ispezione asur, un medico, un rianimatore ed una ambulanza a disposizione.
Quindi meglio convogliare più aziende in uno spazio comune. ognuna poi pagherà il prezzo pattuito a prestazione in base alle adesioni.
La regione aveva inviato un primo protocollo che è stato rivisto e nelle prossime ore la nuova bozza verrà discussa direttamente col presidente della regione Francesco Acquaroli.
Le strutture così organizzate potranno essere poi utilizzate anche da altri settori produttivi, come le attività artigiane.
Nelle aziende industriali marchigiane lavorano circa 60 mila addetti.