Oltre mille eventi cancellati in tutte le Marche con una perdita stimata solo per il pesarese di oltre 2 milioni di euro.
La pandemia in un anno ha messo in ginocchio le pro loco, quelle associazioni di volontari che in silenzio lavorano tutto l’anno e che con il loro impegno movimentano migliaia di turisti, valorizzano le eccellenze le tipicità locali, tengono in vita le tradizioni specie nei centri più piccoli, sono l’anima della regione.
Le limitazioni imposte dal Covid hanno portato ad annullare da oltre 12 mesi ogni occasione di aggregazione e dunque fiere, mercatini, feste legate ad eventi particolari.
Dal 15 giugno però possono ripartire, ma la situazione è complessa.
Non ci sono i fondi e ancora non sono chiare le regole da rispettare, tra ingressi contingentati e capienza limite delle sagre all’apert.
Dalle pro loco la richiesta di un aiuto è rivolta alla regione Marche: poter tornare ad organizzare eventi vuol dire attirare turisti e offrire a chi arriva ma anche agli stessi marchigiani un’occasione per apprezzare il territorio e conoscerlo meglio, non solo questa estate, ma anche nei mesi futuri.