I giochi di carte tradizionali delle Marche: una panoramica

I giochi di carte tradizionali delle Marche: una panoramica

postato in: Attualità | 0

Come per tutte le regioni d’Italia, anche le Marche non fanno eccezione ed hanno una loro tradizione legata ai giochi di carte. In modo particolare le regioni della costa come Recanati, Porto Sant’Elpidio e Fermo, luoghi in cui, grazie alla vicinanza con il mare, le influenze culturali erano maggiori grazie ad un più elevato flusso di merci e persone, consentendo così la creazione di un bagaglio culturale di tradizioni sempre più ampio. I principali giochi di carte tipici marchigiani sono bestia, petrangola, cispa e trucco. Questi giochi sono giunti fino ai giorni nostri grazie alle generazioni precedenti che hanno contribuito alla trasmissione di questi passatempi. L’avvento di Internet ha permesso una trasposizione digitale dei giochi di carte e alle attività tipiche del casinò tradizionale (roulette, la slot ispirata alla serie tv Bonanza o altre simili e popolari slot, tavoli da poker e blackjack o bingo ne costituiscono un esempio). Online è altresì possibile consultare regolamenti e strategie dei principali giochi, anche quelli che richiamano alla tradizione e che non sono tanto diffusi quanto il poker o la briscola.

La petrangola è sorta nelle Marche ma è ormai diffuso anche fuori dai confini regionali, in particolar modo in Romagna, dove però si utilizza il mazzo piacentino. L’obiettivo del gioco è quello di ottenere il punteggio migliore attraverso lo scambio delle proprie carte con quelle che sono nel monte. La caratteristica del gioco è data dall’elevato numero di giocatori: i due che riusciranno ad arrivare alla fase finale potranno poi sfidarsi in uno scontro diretto per decretare il vincitore.

La bestia a 5 carte è invece un gioco tradizionalmente legato al periodo natalizio e spesso si associa ad altri passatempi quali la briscola o il tressette. Il numero di giocatori è 4 (fino ad un massimo di 5) e si utilizza il mazzo piacentino o napoletano. Ciascun giocatore, durante il proprio turno, mette una carta sul tavolo ed il successivo partecipante deve obbligatoriamente posizionare una carta dello stesso seme oppure una briscola. Vince colui o colei che ha posizionato la carta più alta (questo vale sia che si parli di carte dello stesso seme sia che si parli di briscole).

Trucco è probabilmente il gioco più diffuso tra quelli qui menzionati e si ritrova, oltre che nelle Marche, anche in gran parte delle zone d’Italia. L’origine non è marchigiana ma è sorto nel Sudamerica e poi importato nella penisola. Le varianti sono numerose a seconda del luogo in cui si pratica, in linea generale però lo scopo del gioco è quello di raggiungere 31 punti da una delle squadre che partecipano. Il trucco apre al bluff, tra le più celebri strategie del poker, ragion per cui la componente psicologica non è da sottovalutare: non a caso si tratta di un elemento cardine che viene analizzato anche nelle trasposizioni cinematografiche, come è il caso dell’ultimo film di Russel Crowe inerente al poker e al suo celebre bluffare.

Cispa è invece un gioco sorto a Pesaro Urbino, anche se alcune fonti collocano il luogo d’origine a Porto San Giorgio, ed in seguito si è diffusa in tutte le regioni del centro Italia. Il passatempo si suddivide in due fasi: la prima è denominata apertura mentre la seconda prende il nome di cispa. Per aprire il gioco è necessario avere in mano almeno 30 punti, se nessuno può farlo a turno si prosegue pescando una carta e si apre al primo momento utile. La fase successiva è quella della Cispa e consiste nell’effettuare le prese delle carte presenti sul tavolo. Risulta fondamentale conoscere il valore delle carte, ad esempio il cinque di spade è la carta più importante e superiore ad assi e re.