MARCHE:NEGOZI ALIMENTARI STRANIERI A RISCHIO ILLEGALITA’

MARCHE:NEGOZI ALIMENTARI STRANIERI A RISCHIO ILLEGALITA’

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La mancanza di tracciabilità del cibo in vendita, una scarsa igiene nella conservazione dei prodotti, la somministrazione indisturbata di alcolici anche ai minori. Sono solo alcune delle violazioni alle leggi scoperte nei negozi di alimentari etnici. Nelle Marche, un terzo di questi esercizi commerciali è a rischio illegalità. Dati e numeri sono contenuti nel 6° Rapporto nazionale sui reati nel settore agroalimentare, stilato dall’Osservatorio nazionale sulle agromafie in collaborazione con Coldiretti ed Eurispes. Tra gli aspetti che emergono e che preoccupano è soprattutto il fatto  che le Marche siano divenute negli anni appetibili per quanti vogliono operare nell’illegalità. A rafforzare questi timori anche l’ultimo rapporto della Direzione investigativa antimafia che segnala la presenza di ‘ndrangheta e camorra ma anche di bande straniere che mirano ad insinuarsi soprattutto in quelle aziende più fragili dal punto di vista economico e specialmente in un settore appetibile come quello della produzione agricola e della ristorazione. Se le agromafie negli anni hanno cambiato forma, non cambia il danno, è stato detto nel corso della presentazione a Roma del Rapporto: bene allora  che siano stati rivisitati i reati penalmente perseguibili, ma bisogna che la politica nazionale faccia di più. Un’urgenza tanto più forte nelle Marche dove il terremoto è arrivato a sconvolgere migliaia di aziende: oltre 15 mila si trovano nel cratere, il 61% del totale nelle aree colpite, è stata anche presa di mira da fenomeni speculativi. Della devastazione portata dalle scosse, secondo il Rapporto, hanno risentito in particolare il settore dei cereali,  la produzione di ciauscolo e di pecorino dei Sibillini che hanno fatto registrare un -15%, la raccolta del latte è crollata addirittura del 35% . Una situazione che ha generato fenomeni di sciacallaggio speculativo con aziende agricole e allevamenti che si sono visti arrivare proposte di acquisto con offerte economiche bassissime con l’obiettivo da parte degli speculatori di rivendere prodotti e animali a prezzo molto maggiorato. L’appello delle associazioni a partire da Coldiretti è alla politica a fare presto, ma anche ad  indagare soprattutto nell’ambito del settore lattiero-caseario il più danneggiato e più colpito dalle speculazioni sui prezzi.