Pensavano di essere sfuggiti al carcere, e dopo essersi rifugiati all’estero di averla fatta franca nonostante una sentenza definitiva di condanna e un mandato di cattura europeo ma ad intercettarli ed arrestarli ci hanno pensato i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ancona in collaborazione con le forze di Polizia straniere. E cosi le porte del carcere di sono aperte per tre latitanti: un albanese di 46 anni che doveva scontare 5 anni e 11 mesi di carcere per furti ricettazione e contraffazione di targhe e documenti braccato; un 34 enne pugliese condannato a 4 anni di carcere per una violenza sessuale di gruppo commessa su una 15 enne alle terrazze di Portonovo nel 2009 quando era appena maggiorenne e per una 51enne nigeriana che deve scontare quasi 13 anni di reclusione perché appartenente ad un’organizzazione criminale che importava cocaina dall’estero per poi spacciarla nella zona di Porto Recanti. Tutti da anni si nascondevano all’estero, chi a Tirana, chi a Tenerife, chi nella zona di Amsterdam. I carabinieri sono arrivati a loro dopo una complessa attività di intelligence: dall’analisi dei profili social a quella delle transazioni economiche. Il tutto su impulso della procura generale a partire da quelli oltre 200 fascicoli di sentenze di condanna definitiva che nella procura di Ancona risultano ancora non eseguite.
Il servizio nel Tg delle 19,30.