Sei marchigiani su dieci non leggono neanche un libro all’anno, se non per motivi scolastici o professionali. Inoltre una famiglia su dieci non ha alcun libro in casa.
A dirlo la Cna che ha rielaborato dati Istat. Il 41,8% dei marchigiani sono invece lettori, ma nel 48,6% dei casi si tratta di lettori deboli, che non leggono più di 3 libri l’anno.
Il 42,2 sono invece lettori moderati, dai 3 ai 12 libri e solo il 9,2 per cento legge più di dodici libri all’anno contro una media nazionale del 13,4 per cento di “grandi” lettori.
Avere libri poi non significa leggerli: tra le persone che dichiarano di avere una biblioteca con più di 400 titoli, una su cinque non ne ha letto nemmeno uno.
Solo il 18,6 per cento ha acquistato l’ultimo libro letto in libreria mentre il 18,3 lo aveva in casa, il 17,9 per cento lo ha ricevuto in regalo, il 10 per cento lo ha avuto in prestito da un amico o parente e il 7 per cento lo ha preso in biblioteca.
E il digitale Stenta a decollare. Secondo una ricerca commissionata dall’ Associazione Italiana Editori, solo il 24 per cento dei lettori sfoglia libri “anche” in digitale mentre il 5 per cento li legge “solo” in digitale.
Se i marchigiani leggono pochi libri, ne acquistano ancora meno.
E librerie, edicole e cartolerie continuano a chiudere . In cinque anni sono scese nelle Marche dalle 928 del 2014 alle 746 del 2019( ben 182 in meno).
In particolare le librerie in cinque anni sono passate da 142 a 121 (-21) e le edicole, complice la crisi dei giornali, sono passate da 462 a 369 (-93).
La crisi del libro trascina con se quello delle case editrici.
Tra marzo 2014 e marzo 2019 quelle marchigiane sono scese da 89 a 69 con un calo del 22,5 per cento che ci pone al primo posto in Italia per calo degli editori.
Gli addetti sono 178 rispetto ai 214 di cinque anni fa.
Dalle case editrici marchigiane escono ogni anno, circa 600 opere, con una tiratura media di oltre 8 mila copie.