La pioggia caduta non è stata ancora risolutiva per i problemi legati all’inquinamento atmosferico. Dal primo gennaio si sono già registrati 12 superamenti del limite giornaliero di 50 µg/m3 a Pesaro, 10 a Fano, 6 a Jesi, 5 a Falconara Alta, 4 ad Ancona Cittadella, come Chiaravalle e San Benedetto.
Il limite non andrebbe superato oltre le 35 volte l’anno.
Questo perché la scarsità delle precipitazioni fino ad ora ha favorito il ristagno dell’aria.
A questo tipo di inquinamento non concorre solo la circolazione delle auto inquinanti, ma anche ad esempio il riscaldamento domestico. Ci sono degli accorgimenti che andrebbero messi in pratica quotidianamente:
- abbassare il riscaldamento di 1-2°C;
- limitare l’uso delle biomasse per il riscaldamento domestico, soprattutto in camini aperti;
- evitare l’accensione di fuochi all’aperto;
- ridurre l’uso dell’auto quando possibile;
- evitare la sosta con motore accesso per tutti i veicoli.
L’ARPAM monitora la qualità dell’aria mediante centraline dotate di analizzatori per la misurazione delle polveri sottili PM10, ma anche le microscopiche PM2,5 e, presso la centralina di Ancona Cittadella, anche PM1.
Intanto nellecorrono ai ripari : a Senigallia diventa definitivo il provvedimento che vieta la circolazione di veicoli da pre-euro ad euro 3 dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdi; le attività produttive dovranno ridurre le emissioni del 10%. Non si potranno accendere impianti a carbone per il riscaldamento.
Fano ha annunciato due domeniche di stop alle auto dalle 9 alle 19: si svolgeranno il 26 gennaio e il 2 febbraio.