Ci sono ragazzi che postano immagini di persone senza il loro consenso, o peggio pornografiche, per pura superficialità non sapendo che stanno commettendo un reato.
Eppure ci sono giovani che a causa del cyberbullismo non sono usciti di casa per anni, altri che addirittura hanno perso la vita.
Nel Safer Internet day 2020, un intero mese in realtà e non un solo giorno dedicato alla sicurezza in rete, per volontà della Commissione Europea, l’istituto superiore Marconi Pieralisi di Jesi ha invitato la dirigente del compartimento della Polizia Postale di Ancona Cinzia Grucci che ha impartito una vera e propria lezione di comportamento ai 231 ragazzi delle classi prime.
Non solo sull’hate speech, quello che diffonde odio: lo slogan è stato TOGHETER FOR A BETTER INTERNET, insieme per una rete migliore, nell’ambito del progetto generazioni connesse.
La scuola Marconi Pieralisi da 4 anni ha uno sportello di ascolto con una psicoterapeuta disponibile per le vittime di cyberbullismo, già in due occasioni la polizia postale ha tenuto incontri formativi, e le classi stanno seguendo un percorso formativo che prevede 40 ore di lezione.
Molti giovani spesso sono inconsapevoli che il loro comportamento può avere risvolti penali, ma più di tutto possono procurare danni psicologici importanti o averne e per questo devono chiedere aiuto.