Il coronavirus non ferma i mercati compresi quelli ortofrutticoli. I commercianti parlano di una situazione di calma, ma non di stasi totale. D’altronde nei mercati di paese rispettare le norme di sicurezza come la distanza di 2 metri risulta più semplice che nei negozi chiusi dove gli ingressi andrebbero contingentati. Il ricircolo di aria in queste strutture che sono sempre semichiuse, mai completamente, rappresenta psicologicamente un indice di maggior sicurezza.
Stesso discorso per le bancarelle: niente assembramenti eccessivi, ma il movimento c’è. La raccomandazione resta sempre di evitare i luoghi affollati, ma la gente si ritrova in questi luoghi di aggregazione.
In tutta Italia i mercati agroalimentari all’ingrosso sono aperti, con un alto livello di controlli di sicurezza alimentare e qualità. Anche i mercati ittici. Mercati rionali e negozi alimentari al dettaglio nella nostra regione restano aperti anche nella zona gialla di Pesaro-Urbino. Secondo la Coldiretti la spesa per prodotti alimentari freschi e trasformati è cresciuta dal 5 e il 10%: la preoccupazione spinge molti a fare scorte per limitare gli spostamenti ed essere pronti all’eventuale chiusura di luoghi di aggregazione. Tra i prodotti piu’ richiesti frutta, verdura e carne ma anche altri alimenti conservabili.