Puntuale come ogni anno è arrivato il rapporto Spiagge di Legambiente che fotografa la situazione e i cambiamenti in corso nelle aree costiere italiane.
Il documento conferma alcune tendenze, ma riserva anche delle sorprese.
Nelle Marche su 113 km di spiagge risultano 4.375 concessioni del demanio costiero, 910 concessioni per stabilimenti balneari, 87 concessioni per campeggi: il risultato è che quasi il 62% della costa è occupato.
Tra i Comuni costieri con la maggiore occupazione di spiagge in concessione San Benedetto del Tronto che risulta quarto con l’87% dei suoi 9,3 km occupato con 116 stabilimenti balneari.
Sulla costa che unisce Marche ed Abruzzo, tra Grottammare e Francavilla, si contano invece 678 stabilimenti su 80 km di costa.
I 25 km liberi, sono sopravvissuti grazie alla presenza delle Riserve Naturali Sentina e Borsacchio.
Nel dossier si pone grande attenzione oltre che alla spiaggia, anche alla qualità delle acque marine.
Nelle Marche il 6,4% dei tratti sabbiosi, tolte le foci dei corsi d’acqua che non sono monitorati, è chiuso alla balneazione per ragioni di inquinamento.
Preoccupa poi la scomparsa delle spiagge dovuta all’erosione costiera, fenomeno che nella regione era già serio negli anni 70: gli ultimi dati riferiti al 2012 evidenziano la presenza di 81 km di tratti di litorale in erosione, con una perdita di arenile stimata in circa 540 mila metri quadrati.
La notizia positiva è che sono in costante aumento le amministrazioni e le strutture che puntano alla qualità, alla sostenibilità ambientale e all’accessibilità per tutti.
Grottammare è il primo comune costiero della Marche ad aver ottenuto la bandiera lilla che premia i lavori sull’accessibilità per i disabili.