Per riammettere un bambino a scuola dopo che ha manifestato infezioni respiratorie o sintomi compatibili col covid servirà probabilmente il tampone secondo le linee guida dell’istituto superiore di sanità. Quindi i bambini potrebbero essere sottoposti a tampone più volte durante questo anno scolastico. fattore preoccupante perchè si tratta di un esame invasivo che soprattutto i più piccoli non ameranno, ma che rischia anche di sovraccaricare il sistema dei controlli. La responsabilità della riammissione in classe infatti grava sui pediatri.
Spetterà ai genitori misurare la febbre agli studenti, anche se alcune scuole hanno deciso di farlo anche all’ingresso (alcune si sono anche dotate di termoscanner).
Indispensabile l’igiene delle mani, indossare la mascherina dove possibile, e poi il distanziamento. Le ultime due norme saranno però impossibili da attuare con i bambini più piccoli, nei nidi e nelle materne. Per loro oltre alla pulizia si sta cercando di organizzare classi meno numerose o in spazi più grandi. Difficile gestire anche le quarantene, soprattutto per i genitori, cercando di preservare i nonni. Secondo alcuni studi infatti i più piccoli sono superdiffusori, mentre secondo altri non sono altamente contagianti. Ma conosciamo il virus da appena 7 mesi, molti dei quali trascorsi in lockdown.
Per questo inverno si sta dunque pensando ad una vaccinazione influenzale di massa, con partenza già da ottobre non appena le dosi verranno consegnate.
L’influenza infatti ha sintomi simili e si potrà evitare la sovrainfezione di due virus contemporaneamente. I bambini sotto i 9 anni dovranno fare due dosi.
Conosciamo in anticipo il ceppo perchè circola prima nell’altro emisfero. Con una banale iniezione sarà possibile facilitare le diagnosi ed evitare complicanze.